EOBD
I sistemi OBD-II e EOBD-II, derivati dal primo sistema OBD (On Board Diagnostic) nato negli anni 80 circa, forniscono informazioni sul funzionamento di alcuni sottosistemi veicolo. Queste informazioni, disponibili attraverso una porta di comunicazione digitale DLC (16 PIN) in tempo reale, oltre alla segnalazione di eventuali problemi attraverso la spia MIL , memorizzano i codici guasto DTC (Diagnostic Trouble Codes).
Lo standard OBDII, creato negli Stati Uniti circa a metà degli 90, permette di avere un controllo completo sui parametri del motore e altre parti dell’auto come telaio e accessori permettendo la connessione al sistema di diagnosi per la lettura dei codici. Mentre lo standard EOBDII (European On Board Diagnostics) è l'equivalente europeo dell'OBDII ed è stato introdotto nel 2001.
Per esempio, se su un veicolo la centralina ECM (Engine Control Module) oppure la PCM (Powertrain Control Module), che assolvono il compito di controllare i parametri motore per capire se ci sono cause che possano incrementare il livello di emissioni, riscontrano un problema, attivano immediatamente la spia MIL (Malfunction Indicator Light) salvando il codice guasto DTC in memoria, permettendone poi la lettura attraverso i relativi protocolli e i sistemi di diagnosi veicolo. Il protocollo OBD2, in aggiunta al precedente OBD prevede che a comunicare e salvare gli errori non siano solo le centraline del motore e della trasmissione, ma anche le centraline accessorie e quelle legate alla sicurezza.